Gianduia 1865: il nome e l’anno
che hanno cambiato l’arte del cioccolato.
Una doppia invenzione Caffarel.
Il primo Gianduiotto, il primo cioccolatino incartato della storia.
Dal morbido incontro di cioccolato finissimo e Nocciola Piemonte IGP, un piacere vellutato, coinvolgente e assolutamente inimitabile.
Aprendo l’incarto, la prima cosa che ti colpisce è il profumo intenso di cacao e di nocciole. Al tatto si coglie una sensazione liscia, morbida e setosa, preludio al piacere del palato, quando l’impasto si scioglie deliziosamente, avvolgendo di piacere ogni senso.
C’era una volta un cioccolatiere

L’invenzione della bontà
L’incontro tra cacao e nocciole avvenne durante le guerre del Risorgimento, accompagnato da una riduzione delle importazioni di beni di lusso, tra cui il cacao stesso.
L’incontro tra cacao e nocciole avvenne durante le guerre del Risorgimento, accompagnato da una riduzione delle importazioni di beni di lusso, tra cui il cacao stesso. Sostituendo in parte il cacao con le abbondanti nocciole piemontesi, nel carnevale del 1865 a Torino, Caffarel inventa il primo Gianduiotto, così chiamato in onore di Gianduia, la maschera tradizionale piemontese.

La ricetta originale
28% di Nocciola Piemonte IGP e cacao finissimo sono l’abbinamento perfetto.
28% di Nocciola Piemonte IGP e cacao finissimo sono l’abbinamento perfetto.
Le Nocciola Piemonte IGP delle colline delle Langhe è riconosciuta dagli esperti come la migliore al mondo e noi abbiamo la fortuna di essere proprio in Piemonte.
Il cacao che usiamo per il Gianduia 1865, dal gusto aromatico e suadente, si sposa alla perfezione con il profumo della nocciola.

La magia dell’estrusione
L’inimitabile goccia morbida e vellutata del Gianduiotto si ottiene dal gesto del cioccolatiere nello spremere dal sac à poche la pasta di cacao miscelata con Nocciola Piemonte IGP.
L’inimitabile goccia morbida e vellutata del Gianduiotto si ottiene dal gesto del cioccolatiere nello spremere dal sac à poche la pasta di cacao miscelata con Nocciola Piemonte IGP.
Noi abbiamo creato uno strumento che lo riproduce alla perfezione, in tutta la sua delicatezza, così avviene la magia dell’estrusione.
Talmente buono che uno solo non basta